Ho scritto spesso di come esista un territorio molto ampio tra come è percepito il giornalismo dagli addetti ai lavori e da tutto il resto del mondo. I primi vedono erose tutte le loro certezze, non esistono, ad oggi, modelli di riferimento per capire come sarà il giornalismo non dico tra 20 anni ma anche tra 5. I secondi invece vedono il giornalismo come lo si vede da sempre nel cinema e nei giornali, un mondo fatto da gente romantica a cui piace scrivere che va alla ricerca di notizie tra corruzione e affari sporchi, il tutto pagato da lettori e investitori in pubblicità. Ecco, questa distanza la spiega benissimo un articolo scritto da Margaret Sullivan, il "controllore" degli articoli del New York Times (il Public Editor, dicono loro). L'articolo è stato ripreso molto bene dal Post, che lo spiega e lo integra con altre riflessioni interessanti sul modo specifico della redazione di fare giornalismo.
Mi soffermo su due concetti fondamentali, e non solo per il New York Times. Gli strumenti cambieranno e molto velocemente, i modelli per portare avanti un giornalismo che faccia profitti (ok le belle storie ma non solo di questo vive il giornalista) devono ancora essere trovati, ci sono tante incertezze. L'unico modo di andare avanti è attaccarsi ai veri requisiti che fanno del giornalista, o di quello che dovrebbe essere, un vero, e utile, tramite tra una notizia e una persona comune: integrità e correttezza. Integrità vuol dire avere rispetto di chi legge, vuol dire citare le fonti di chi ha detto alcune cose, vuol dire avere a cuore il proprio lavoro e la propria passione. Correttezza significa dare notizie verificate e controllate, in più vuol dire ammettere di aver sbagliato e farlo pubblicamente, senza darci troppa enfasi ma con onestà intellettuale. Cito la Sullivan (tradotta dal Post):
Siamo tutti in una gara mondiale per dare le notizie subito. Ma la verità accertata è più importante che mai, e a volte è meglio rallentare. [Diversi recenti esempi] hanno ricordato l’importanza dell’informazione coi piedi per terra, soprattutto nelle situazioni concitate.
Integrità e correttezza vuol dire guardare al futuro tornando un po' al passato, quando le notizie erano pubblicate da pochi produttori di informazioni. Ora produttori lo possiamo essere tutti, basta un blog, ma alcune regole, quelle davvero importanti, contano ancora. Una di queste si chiama credibilità. Quella non si compra e, al tempo stesso, vale come l'oro. Oggi come domani.
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