La rivoluzione portata da blog, Facebook, Twitter, FriendFeed e compagnia ha sicuramente molti aspetti positivi ma non risolve ogni esigenza. Un'azienda ha, e avrà, sempre bisogno di disporre di uno spazio istituzionale ufficiale dove presentare, in modo serio e autorevole, chi è, cosa fa, cosa vende, dov'è e dove vuole andare. Un punto di riferimento unico per un'ampia gamma di pubblici, dai clienti ai media, dagli enti pubblici ai partner, fino ad arrivare a semplici utenti del Web. Il punto è che il portale, pur avendo un suo ruolo specifico e importante, deve evolversi continuamente per seguire, a suo modo, la crescita di Internet. Non si può ignorare la "rivoluzione sociale" in atto. Per questo, è necessario che ogni azienda inizi a pensare a un percorso di sviluppo continuo del proprio sito, una serie di piccoli passi, graduali ma costanti, per integrarlo con il mondo dei Social Network.
Quale potrebbe essere il primo step? Valutare la creazione di un blog aziendale collegato al sito, per esempio. E' uno strumento semplice da realizzare, con bassi costi e comodo da gestire, che permette all'azienda di iniziare a crearsi delle relazioni bidirezionali (dove anche gli utenti parlano, commentano, interagiscono), non solo monodirezionali (azienda che parla, pubblico che ascolta). Un piccolo passo per il budget, un grande passo per l'azienda (parafrasando Neil Armstrong). E dimostrerebbe che una rivoluzione culturale, in termini di comunicazione e marketing, sta iniziando all'interno della vita dell'impresa. Il blog potrebbe essere arricchito anche da uno strumento molto più convenzionale, un Magazine mensile, una versione solo digitale (si risparmia anche qualche albero) e facilmente scaricabile, che dia modo agli utenti di avere contenuti da commentare, insieme ai post pubbicati.
Le aziende devono iniziare ad attivarsi davvero per pensare a come passare dal "parlare di" ad "essere nel" Web 2.0. Non ci sono pericoli reali, solo grandi opportunità. Da sfruttare integrando strumenti convenzionali con soluzioni più innovative. Non ci sono ricette, ognuno può trovare il suo cammino. Che, come dice un proverbio cinese, inizia sempre con un solo passo.
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