Venerdì sono stato al pmicamp a Siena. Raramente mi è capitato di partecipare a un evento così riuscito da punti di vista così diversi: persone molto competenti in un'atmosfera del tutto tranquilla, presentazioni riuscite e complementari tra loro, clima altamente professionale con un approccio ricco di passione e determinazione. Nonostante un caldo devastante (e senza aria condizionata nel pomeriggio), si è stati davvero bene. E non posso non ringraziare Doctor Brand e Daniele Vinci per avermi invitato. Grandi protagonisti del pmicamp sono stati i Social media, ovviamente. Analizzati da vari punti di vista, alcuni molto approfonditi, altri relativamente semplici. Tutto questo ha portato a un momento di confronto davvero significativo. Una signora, durante la presentazione di Stefano Epifani, ha fatto una semplice ma fondamentale domanda: "Io ho un agriturismo, ho aperto una pagina su Facebook e ho 20 amici: e adesso?" La questione sta tutta qui.
Durante i vari interventi, mi sentivo rinfrancato. Tanta gente che capisce di comunicazione e Web, atmosfera partecipativa, chiacchiere molto interessanti in assoluta libertà. Poi ho realizzato che, uscendo dall'Università di Siena, sarei tornato al mondo reale, alle imprese che bloccato Internet ai dipendenti, ai siti oscurati dal CED aziendale, agli sguardi scettici per qualsiasi cosa che vada oltre il sito Internet. Altro che le domande della signora dell'agriturismo, estremamente illuminanti nella loro semplicità, un concentrato di curiosità e interesse per un mondo che si conosce poco e lo si ammette con franchezza. Allora, alla fine dell'intervento di Allen Montrasio, ho chiesto a lui un consiglio: come iniziare a comunicare con le aziende e spiegare loro cos'è Facebook? La sua risposta, diretta e puntuale, è stata "boh!" In un mondo professionale in cui tutti abbiamo sempre la soluzione per tutto, a parole ovviamente, lui è stato sincero. Perché tra noi addetti ai lavori ci capiamo. Alla fine, abbiamo approfondito l'argomento, ne è nato un bellissimo brain storming spontaneo in un corridoio insieme ad Alessandro Prunesti: probabilmente, l'utilizzo di case history è il modo più semplice e, allo stesso tempo, efficace per iniziare un discorso con un'azienda.
Tutto questo è successo in poche ore, meno di una giornata. Grazie alla passione di chi l'ha organizzato, di chi ha parlato, di chi ha ascoltato e di chi ha fatto domande. Tutti hanno avuto la stessa importanza. Sono momenti che non capitano spesso. Spero che molti responsabili aziendali avranno l'opportunità di partecipare a un camp come questo. Per capire, chiedere, ascoltare, partecipare. E perché la passione che si respirava vale più di mille presentazioni su Powerpoint (anzi, su Slideshare).
Grazie 1000 Riccardo per il post e per la tua presenza! ;)
RispondiEliminaA presto,
Jacopo
Jacopo, grazie a te per avermi invitato a partecipare. Il post è nato spontaneamente, si è quasi scritto da solo. ;-)
RispondiEliminaCi vediamo presto sicuro.