Nonostante il campione analizzato fosse numericamente buono ma non così ampio (Direttori Generali, Responsabili Marketing e Sales Manager di 98 imprese in tutto), sono emersi dati piuttosto interessanti:
- Questi strumenti sono conosciuti da quasi tutti (dal 96% del totale per i social network al 55% per i contenuti generati dagli utenti) ma sono ritenuti ancora poco rivolti al business to business (la pensano così due intervistati su tre).
- Le fonti di informazione da cui hanno appreso l'esistenza e il funzionamento di questi strumenti sono riviste e siti specializzati (41%) e seminari e conferenze (27%). Paradossalmente, solo il 9% li ha conosciuti navigando su Internet.
- Gli intervistati dichiarano di utilizzare molto spesso questi stumenti ma, nel 68% dei casi, i dipendenti delle loro aziende non vengono coinvolti nella vita aziendale attraverso Blog o Social Network.
- Gli strumenti del Web 2.0 sono poco interessanti per le aziende: solo i "tradizionali" Web video prendono una sufficienza piena (voto 3,32 su un massimo di 5), gli altri vanno dal 3 in giù (2,94 i Social Network, 2,63 i Blog e 2,57 per i contenuti generati dagli utenti).
- Rischio o opportunità? I Social Netwok e i Blog vengono visti con un livello di timore molto significativo ma il 74% dichiara di volersi dotare di questi strumenti nei prossimi anni.
Questi risultati rispecchiano una realtà molto particolare, che si può sintetizzare così: è bello sapere cos'è il Web 2.0 ma andiamoci piano prima di utilizzarlo in un'ottica aziendale, "business is business". Ma è la sua essenza stessa, che unisce la massima condivisione dei contenuti, la centralità dell'utente e l'interazione attiva tra un numero ampio di persone, che sembra essere del tutto sconosciuta agli intervistati. Il 79% di loro è, però, convinto che gli investimenti in questi strumenti aumenteranno nei prossimi due anni. Ma il Web 2.0 è un mondo ancora tutto da scoprire soprattutto dal punto di vista culturale. E le imprese dovranno "investire" anche sui propri dipendenti e clienti in termini di apertura e fiducia. E' l'unico modo per avere un Futuro 2.0.
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