Il fact checking può essere fatto dagli utenti? Questa domanda me la sono posta guardando il nuovo progetto della Fondazione Ahref (e supportato da Luca De Biase): chiunque può pubblicare una notizia e farla "votare" dalle altre persone come più o meno affidabile. L'idea è sicuramente interessante, soprattutto perché porta a riflettere su questo tema, di cui mi sono occupato molto ultimamente (qui c'è la presentazione fatta al VeneziaCamp sull'argomento). La mia grande perplessità sta nell'affidabilità e nell'efficacia che gli utenti stessi possono raggiungere. Come ho detto più volte, si tratta di un'arte difficile, che necessita di tempo, rigore metodologico e controllo incrociato. E, soprattutto, di professionalità specifica.
In Rete trovare una conferma a qualsiasi tesi, anche le più deliranti, è piuttosto semplice, basta cercare quello che si vuole trovare. Il difficile è essere obiettivi, andare oltre le proprie opinioni (il cherry picking è sempre in agguato), analizzare tutti i fatti e incrociarli. Per questo ritengo che questo compito possa essere fatto solo da persone preparate e specializzate, non da tutti. Un esempio: in un caso che ho vissuto direttamente, sarebbe stato facile prendere posizione in favore del Daily Telegraph contro Costa Crociere. Infatti, il dibattito che si è scatenato in rete era quasi totalmente contrario alla posizione della società italiana. Ripeto, analizzare i fatti in modo oggettivo e rigoroso non è facile se non hai delle basi, dell'esperienza e delle metodologie sulle quali basarti.
Per questo sostengo da sempre che i giornalisti possono, e devono, trovare proprio nel fact checking uno dei modi per ristabilire la propria credibilità e autorevolezza. Una prestigiosa e indiretta conferma arriva proprio oggi e ancora con protagonista il recidivo Daily Telegraph: il sito della testata inglese sostiene che Valentino Rossi si ritirerà a fine stagione. Notizia smentita dal fuoriclasse di Tavullia su Twitter (vedi sotto). Giustamente, i fan stanno massacrando il giornalista nei commenti, perché non c'è alcuna rettifica alla notizia a tre ore dalla smentita. Se testate di grande prestigio hanno questi problemi a controllare i fatti, dubito che possano farlo efficacemente gli utenti. In ogni caso, il progetto della Fondazione Ahref è da seguire: più si parla di fact checking e meglio è.
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