martedì 24 luglio 2012

La storia di Barilla, degli americani e dell'importanza delle relazioni



L’importanza delle relazioni. Se fate una ricerca su Google, trovate un sacco di roba che mette insieme filosofia, sociologia, tecnologia e tanto, troppo altro. Storia però se ne trova poca ed è di questo che voglio parlare. Tornando in auto dal mare, un lunedì mattina molto molto presto, mi è capitato di ascoltare “voci d’impresa”, un programma di Radio24 che parla delle aziende italiane, della loro storia e dei loro protagonisti. Uno di quelli che vorrei ascoltare sempre, altro che chiacchiere fumose e inutili. C’era la replica di una puntata che parlava di Barilla. Vabbé, Barilla, speravo in un’azienda nuova, interessante, sconosciuta. Ma guido, non ho fretta e ascolto lo stesso.

Bene, ma l’importanza delle relazioni? Un attimo di pazienza. Ascoltando, scopro una cosa che non sapevo di uno dei più conosciuti marchi italiani: Barilla, quella di “dove c’è Barilla c’è casa”, è stata venduta agli americani, alla multinazionale Grace. Nel 1970. Per 9 anni, durante i quali ha comprato la Voiello e ha creato il Mulino Bianco, è stata sotto controllo yankee. Poi Pietro Barilla è riuscito a ricomprarsela. Bene, dove sta la notizia? C'è riuscito grazie all’importanza delle relazioni. Perché lui non aveva abbastanza soldi per riprendersela, sembrava un’operazione fallimentare e tutti gli avevano sconsigliato di farla, dai consulenti alle banche. I soldi, miliardi di lire dell’epoca, glieli prestò la moglie di un pianista svizzero conosciuta a teatro. Una signora ricca che credette nella sua idea, ebbe fiducia in lui, nelle sue doti, nei suoi progetti. E Barilla ritornò italiana.

Ora, non so quanto romanzata possa essere questa storia, non è questo il punto. Se due persone non si fossero conosciute in un teatro e non avessero avuto fiducia l’uno nell’altra, la storia italiana sarebbe stata diversa. Questo è valso nel 1979 per Barilla come potrebbe valere per progetti, idee e imprese di oggi. La situazione economica non era florida neanche allora. Ho parlato spesso dell’importanza che attribuisco alla partecipazione agli eventi e ai Camp, alla conoscenza di persone diverse con professionalità diverse, al fatto di creare relazioni che oggi sembrano inutili e domani ti cambiano la vita. Quando lavoravo da solo, i più bei progetti sono arrivati grazie alle persone, non a brillanti strategie. “Esiste un solo vero lusso, ed è quello dei rapporti umani” (Antoine de Saint-Exupéry).

(L'immagine è un omaggio al genio di Erberto Carboni)

Nessun commento:

Posta un commento