La valanga di simboli elettorali, 215 per essere precisi, presentata al Viminale è impressionante da più punti di vista. Si possono fare analisi molteplici, principalmente politiche, e sono tentato visto quanto ho studiato nei miei anni all'università. Ma ora faccio altro, per i commenti sull'attualità politica Twitter basta e avanza. Nel mio blog, appunto, scrivo di comunicazione per cui andiamo subito al punto: volete avere un'idea chiara sull'attenzione, la cura e la professionalità con cui si gestisce la comunicazione in Italia? Date un'occhiata ai simboli dei partiti dal punto di vista grafico e dei contenuti. Un bagno di sangue.
Ne trovate molti qui: consiglio vivamente quello della Lega (slide 4, un'accozzaglia di messaggi diversi che esprime perfettamente la confusione strategica e tattica presente nel partito nordista), quello del MIR (slide 9, "Moderati in Rivoluzione" è un perfetto ossimoro e l'apoteosi del non sense, il problema è che si prendono dannatamente sul serio) e quello dell'Udeur (slide 17, stilisticamente sembra disegnato da un bambino se non fosse che i bambini sono molto più creativi). Ma di orrori ce ne sono tantissimi: guardate la 19, la 21 (con la svastica reloaded), "Forza Roma" e "Forza Lazio", il 36 e il geniale "Forza evasori" alla 70. Immagini elementari, font improvvisate, cloni e chi più ne ha più ne metta. Si salvano in pochi. E parliamo delle elezioni politiche, il più importante evento della politica italiana e questo è quello che i candidati sono riusciti a fare. Esito molto deludente.
Non per tirar fuori sempre le solite analogie con gli Stati Uniti, ma guardare all'attenzione con cui scelgono, ad esempio, il logo o la font di una campagna dovrebbe essere molto istruttivo (e vedere anche le relative critiche, da una parte e dall'altra). Guardate il logo di Obama là sopra: c'è la O di Obama, un sole che nasce, stile minimal e accuratezza. Qui sta il punto: la cultura della comunicazione in America c'è, in Italia molto, molto meno. E questo si riflette per casi come questo. Non si vota un candidato perché ha un bel simbolo, ma un bel simbolo aiuta a capire perché si vota quel candidato. Perché dietro c'è professionalità, attenzione, studio e competenze, tutti valori che mi vengono trasmessi in modo intuitivo e diretto. Abbiamo grafici scarsi? Tutto il contrario, il problema che quelli bravi raramente vincono le commesse importanti. Siamo in Italia, bellezza, conta altro. Conta la tribù.
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