Ho sempre pensato che in periodi di forte evoluzione, nel settore della comunicazione così come in altri, bisogna seguire una duplice via: investire molte risorse su uno o due punti fermi, sicuri e magari un po' conservativi, e puntarne meno su qualche progetto innovativo, più rischioso, che può andare tanto bene o tanto male. Più o meno quello che si dovrebbe fare in Borsa o nel gioco in generale. Tornando alla comunicazione, ho sempre pensato che il sito Internet possa essere un perfetto punto fermo. Un'opinione non così di moda ultimamente però ha indubbi vantaggi: il sito aziendale è dell'impresa che lo crea, che lo gestisce come gli pare, nel bene e nel male, senza dover dipendere da policy esterne (i Social Network, ideali luoghi di sperimentazione, sono di proprietà di altri) tranne che per quanto previsto dalla legge.
Una bella conferma della mia idea è il nuovo sito del Sole 24 Ore: curato in ogni aspetto, dalle font all'impaginazione, così simile a un quotidiano di carta (comprese le singole rubriche, tra cui Impresa e Territori, la mia preferita) e, allo stesso tempo, arricchito dalle tante possibilità offerte dalla comunicazione online. Si vede che dietro ci sono professionisti che di rete, e di comunicazione, ne capiscono parecchio (uno su tutti, Stefano Quintarelli), un messaggio che arriva subito, forte e chiaro, al lettore/utente. Un hub informativo unico, facile da trovare e da consultare. In più, si intuisce che non ci si ferma qui e che dietro c'è un progetto e una strategia di medio/lungo periodo. Ci sono progetti di nuovi prodotti digitali (rischio di insuccesso medio/basso), nuove forme di abbonamento che integrano carta e bit (rischio di insuccesso medio) e idee nuove per la fruizione dei contenuti (rischio medio/alto).
Io non ho niente a che fare col Sole 24 Ore, sia chiaro. Qualche mese fa facevo il tifo per La Stampa, ora per loro, da semplice utente. Il sito mi piace moltissimo, l'applicazione per Windows Phone è favolosa e veloce. Perché provano a integrare carta e digitale con un'idea solida. Non si fermano a una piattaforma ("facciamo il quotidiano per iPad?") ma provano a fondere le informazioni su diversi luoghi e dispositivi per andare verso l'utente, il lettore. Un ottimo esempio di progetto aziendale che va oltre l'editoria.
Il sito conta, e conta tanto, cari responsabili aziendali. Prima di buttarsi sul nuovo social network del momento perché l'avete letto sul Sole, guardate il Sole stesso. Non fa male agli occhi, ve l'assicuro.
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