lunedì 25 giugno 2012
Una presentazione, poche parole, tanta passione
La scorsa settimana, per motivi di lavoro, ho assistito a numerose presentazioni, quasi tutte di prodotti e progetti tecnici, ma anche una bella assemblea con 500 presenti. In più, ne ho anche fatta una davvero prestigiosa, all'IBM Forum per l'evento Dominopoint Days 2012, che riunisce tutta la community che gira attorno al mondo Lotus Domino. Analizzando tutti questi input, serenamente, ho avuto una conferma: quando si presenta un'idea o un progetto, la persona fa sempre la differenza, sempre. Ho visto video e demo fatte davvero bene, che al momento mi hanno sorpreso per qualità tecniche e impatto visivo. Tuttavia, a mente fredda, quelle sensazioni si sfumano, mentre riesco a ricordare perfettamente quanto mi hanno colpito le persone, i loro gesti, le loro risposte, le loro parole.
Avevo letto tempo fa un bell'articolo su come il fattore umano possa valorizzare davvero un'azienda. Gli eventi a cui ho partecipato, anche attivamente, me l'hanno confermato. Per quanto riguarda la presentazione che dovevamo fare noi, un annuncio di un software di gestione documentale evoluta, avevamo valutato la realizzazione di una demo in diretta o di un video, come poi hanno fatto tanti altri (con alterne fortune). Ci siamo guardati in faccia: chi crea software siamo noi (cioé, io no ma avete capito), perché lasciare l'incombenza a uno strumento, per quanto efficace e innovativo, di parlare per noi? Ci siamo preparati nei giorni scorsi seduti su due sedie, senza tavolo, davanti all'azienda (che, come sapete, non è attualmente agibile), a vederci sembravamo due matti. Abbiamo cercato di esprimere le nostre convinzioni, le nostre idee, il nostro modo di essere. Una presentazione, due persone, non troppe parole e tanta passione.
All'evento è andata bene. In molti ci hanno fatto i complimenti per l'intervento, noi con le nostre polo blu con brand sul cuore (e solo lì) e le scarpe sportive. Non abbiamo fatto vedere né demo né video, per scelta e senza cercare di seguire esempi illustri. Volevamo avere una relazione diretta e semplice con chi ci ascoltava, la stessa che poi abbiamo cercato di creare nel resto della manifestazione. Penso che ci siamo riusciti. E come noi tanti altri, che hanno trasmesso le loro competenze con il suono della voce e l'espressione del viso più che con suoni e colori. Il Powerpoint ha grossi limiti e non mi riferisco al software in sé. Un film curatissimo e pieno di effetti speciali non sfonda se il protagonista non è all'altezza. Si può essere molto semplici, basta essere veri. La gente lo capisce, statene certi. Anche su Twitter.
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