martedì 9 febbraio 2010

Viaggio al centro di Google

La notizia è forte: GMail diventa un Social Network (l'anteprima l'ha data il WSJ). Si twitterizza, dando la possibilità di aggiornare la propria pagina e il proprio status (con Google Buzz). Non resta che stare a vedere come l'armata di Mountain View, già impegnata nel fronte orientale con la Cina, aprirà un secondo fronte contro le divisioni di utenti di Facebook e Twitter. Le metafore belliche finiscono qui. Al contempo, inizio ad avere il forte desiderio di conoscere ancor di più la galassia Google, come mi ero riproposto di fare qualche tempo fa dopo aver visto la presentazione di Google Wave su YouTube.



Bene, come primo passo mi sono scaricato Google Chrome. Explorer 8 ultimamente risultava molto affaticato, così ho deciso di fare un "uno contro uno" (metafora baskettara). Dopo un paio d'ore, il Cromo batte l'Esploratore in modo netto per velocità e semplicità. Non ho tutti i miei vecchi Preferiti, alcuni con militanza pluriennale, e alcune funzionalità non mi sono chiare (ma dove sono i nuovi Preferiti?) ma l'inerzia è tutta dalla parte di Chrome (altra metafora sportiva).

Preso dall'entusiasmo, mi sono buttato senza indugi in Google Docs. Al di là di un naturale disorientamento, derivato dalla domanda persistente "ma davvero non devo scaricare nulla?", anche questo strumento sembra potenzialmente eccezionale. Si, ne avevo già parlato con alcuni amici ma non l'avevo ancora usato. Legge quasi tutti i formati di file (alla faccia del mio Word andato in crisi con i docx), permette di avere i documenti sempre disponibili online e pure di condividerli. Anche qui la capacità di storage limitata (1 Giga) e il fatto di non poter salvare file di formati molto utili (gli .zip ad esempio) sono pecche rilevanti ma pare che a Mountain View ci stiano lavorando (non è una metafora politica, lì lo fanno per davvero).

Conclusioni: la gita nel mondo di Google è stata molto interessante. Proverò ad usare Google Chrome e Google Docs per qualche giorno per testarne davvero le potenzialità e capire se sono strumenti adatti al mio modo di lavorare, di pensare, di cercare. L'unica cosa che un po' mi inquieta è che sto passando dal mondo Microsoft a quello Google con una conversione (quasi) religiosa. Meglio meditarci un po' su, fuor di metafora.

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