Un post (geniale, as usual) di Seth Godin sulla "modern procrastination" e uno di Alessandro Cosimetti sul suo "Blog in azienda". Cos'hanno in comune? Si parte da due approcci diversissimi per analizzare, a loro modo, la questione del "tempo". Il primo sottolinea come un approccio sbagliato nell'utilizzo delle varie forme di "contatto digitale" (social network in testa) ci porti ad essere costantemente occupati, molto occupati, sempre. Siamo impegnati ma stiamo facendo qualcosa di importante? Spesso, no. L'instant messaging dà l'impressione di essere una reazione, alla ricerca di maggior velocità e produttività, ma spesso è solo una scusa per procrastinare qualcosa. Forse è il momento di affrontare il foglio bianco, di abbandonare un'attività infruttuosa, di rischiare, di essere creativi. "Or you could check your email" chiude Seth Godin.
Il titolo del post "Come dedicare tempo al blog aziendale anche quando pensate di non averne!" di Alessandro Cosimetti spiega da solo dov'è la questione. Ci si mette 5 minuti a scrivere un post (cronometrati). Aggiungo io altri 10 minuti a rispondere ai commenti. Ma il "non ho tempo" è sempre e solo una scusa. Il problema non sta nei minuti necessari per scrivere un post ma nell’approccio complessivo: in agenda ci deve essere, ogni giorno, un certo tempo da dedicare al blog. Se non si parte da questo assunto, l'opzione “oggi ho troppe cose da fare” (delle quali nessuna salverà il mondo) sarà una costante che inciderà pesantemente sulla vitalità stessa del blog. Un post è, all'inizio, un perfetto foglio bianco. Sta a noi essere creativi, anche durante uno spuntino. Infatti vado a farmi un caffè.
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