"Essere giovani in Italia è uno svantaggio". Questa frase è venuta fuori durante un incontro che ho avuto con un'azienda veneta molto dinamica, efficiente e ... giovane. Sono parole che sarebbero state sorprendenti se pronunciate in uffici di aziende di molti paesi europei. In Italia, mica tanto. Ho vissuto numerose volte l'esperienza di essere guardato con un po' di sufficienza da responsabili aziendali solo perché avevo 35 anni. Come se uno in Italia non potesse avere 10 o più anni di esperienza nel settore a questa età. Come se si fosse poco più di ragazzini neolaureati. In numerose aziende estere, tanti 35enni hanno ruoli manageriali di alto livello. Non perché queste società amino il rischio più di noi ma perché, contrariamente a noi, investono sul proprio futuro. L'esempio delle nazionali di calcio di Spagna e Germania ai mondiali 2010 esce dalle linee di gioco dello sport. E' un esempio di cultura.
Quella frase è stata detta mentre consigliavo all'azienda in questione di continuare a dare visibilità al proprio staff, di età compresa tra i 28 e i 40 anni, a livello di comunicazione. Le scelta di inserire numerose foto dei loro giovani professionisti nella loro documentazione aziendale offriva un impatto notevole, perché esprimeva visivamente la fiducia che la società ripone in loro. Una scelta, paradossalmente, quasi rivoluzionaria. Basta guardare brochure aziendali, siti Web, corporate magazine nostrani: gli under 40 sono più rari dei panda. Ma è una scelta sbagliata. Probabilmente perché in Italia c'è un "effetto bamboccione" e non si vuole rischiare di sminuire l'immagine aziendale. O perché in Italia è difficile che qualche 30enne arrivi a contare qualcosa in aziende dominate da imprenditori geniali ma rigorosamente over 60. Ma i tempi sono cambiati. Secondo Chris Anderson, direttore di Wired USA, stiamo attraversando la terza rivoluzione industriale. E questa rivoluzione ha bisogno di persone che hanno l'attitudine, le capacità e l'entusiasmo non solo per cavalcarla ma anche per capirla. Risorse che hanno meno di 40 anni. E che vogliono responsabilità, non fare gli stagisti.
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