Cambiano i mezzi, rimane intatta l'importanza del lavoro di ogni socio |
- Target: per le cooperative di persone, i soci si confermano il target primario, senza sorprese. Quello che colpisce è invece che per le cooperative di lavoratori i soci non siano così prioritari, ci si concentra molto di più verso gli enti pubblici e le imprese committenti (72%), in un'ottica molto più "business-oriented". Questo dato sottolinea quello che si intravede da un po' per le cooperative più importanti e strutturate: iniziano a ragionare più come aziende tradizionali che come promotori della "funzione sociale di cooperazione".
- Sito Internet: è uno strumento di comunicazione prioritario per le cooperative ma con un ruolo ancora molto tradizionale e conservativo. Stupisce che non sia così forte la volontà di creare una community intorno al portale (solo un'azienda l'ha evidenziata), visto che in queste società il senso di appartenenza alla propria comunità è fortissimo. Probabilmente si paga lo scotto di considerare ancora il sito come una "vetrina" e non come un hub comunicativo che convogli tutte le necessità di informazione e approfondimento sulla cooperativa stessa.
- Contenuti: la ricerca evidenzia un approccio tradizionale top-down (dal vertice alla base) per quanto riguarda la concezione e la realizzazione di contenuti online. La presenza di molti link esterni (per 13 aziende su 15), di bottoni "sociali" e di elementi multimediali dimostra come ci sia un'evoluzione in atto, verso una sperimentazione più accentuata. Sorprende la poca importanza data alle newsletter (solo 4 imprese) e al blog aziendale (4 imprese anche qui), strumenti che potenzialmente possono essere un elemento fondamentale per informare costantemente i soci o gli utenti esterni sulle notizie relative alla cooperativa.
- Social Network: anche in questo caso, i risultati confermano un atteggiamento molto conservativo, privilegiando Facebook su tutti gli altri. Tuttavia, l'interesse a creare relazioni bidirezionali (e la relativa "perdita del controllo delle informazioni") sembra ancora piuttosto basso, esattamente come accade per le imprese tradizionali.
- Comunicazione interna: le cooperative hanno quasi tutte delle Intranet ma solo 5 hanno un portale di accesso ai contenuti e alle funzionalità (fatto con Sharepoint o altri software). Anche in questo caso, la poca attenzione alla comunicazione interna sorprende vista la particolare tipologia di azienda, che dovrebbe essere molto più attenta all'accesso alle informazioni dei propri soci-lavoratori. Le motivazioni, legate principalmente al digital divide (non tutti i dipendenti lavorano col PC), non convincono.
Il quadro che appare, pur nei suoi limiti numerici, ci dice che le cooperative dimostrano di avere le stesse caratteristiche negative delle imprese tradizionali: poca cultura della comunicazione, scelte conservative e relativa volontà a creare relazioni con gli utenti. Tuttavia, possono avere un grande vantaggio: coinvolgere meglio e di più i soci. Se questo può essere un valore aggiunto nel caso di un dipendente, per una coop può essere decisivo nella creazione di un blog, una newsletter o di un profilo su un Social Network davvero efficace. Staremo a vedere, intanto complimenti alla LegaCoop e ai suoi partner (tra cui il sempre bravissimo Michele D'Alena) per l'eccellente lavoro svolto.
(la foto si riferisce agli "scariolanti" al lavoro, leggete qui per saperne di più)
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