martedì 9 aprile 2013
La comunicazione funziona se si è onesti, organizzati e pronti a cambiare
Leggo oggi un interessante articolo su UX Magazine (rivista specializzata in User Experience, che vi consiglio di seguire su Twitter) che spiega come un'azienda debba parlare con la propria voce e con sincerità. E non solo verso i clienti. "We know how to be honest with our customers, but sometimes the real problem is being honest with ourselves". Verissimo. Spesso ci convinciamo che essere sinceri basta, invece è una condizione necessaria ma non sufficiente per comunicare bene. Oltre a dire la verità, dobbiamo usare parole "vere" perché legate al cuore dell'organizzazione, termini che ci descrivano in modo unico e caratterizzante, che creino una relazione dialettica con chi ci legge. Il mondo non gira intorno alla vostra o alla nostra azienda, per questo ogni contatto, ogni potenziale rapporto con chi ci legge deve essere curato in ogni particolare.
Spesso la comunicazione efficace si gioca sui dettagli. Sull'omogeneità della comunicazione, sui valori condivisi, sul modo stesso di scrivere usando parole chiare e poco equivocabili. L'articolo di UX Magazine cita la Policy dei contenuti del governo inglese, un fantastico esempio per capire come nulla sia lasciato al caso nella loro comunicazione. Dagli indirizzi sul tono della voce (essere diretti e concisi utilizzando il "vero" inglese, non il burocratese o lo slang) allo stile di scrittura (al punto 2.22 si sottolinea di "usare uno spazio dopo il punto e non due", tanto per dire), dal diverso linguaggio da utilizzare in base al pubblico di riferimento ai diversi modi di gestione di ogni tipologia di contenuto. Sia chiaro: l'importante non è tanto cosa dice questa policy ma che ci sia, che sia consultabile, che sia un punto di riferimento chiaro per tutti, dentro e fuori al Governo inglese.
E diciamolo forte: non sono le tavole della Legge. Queste policy possono, e devono, cambiare perché le aziende, gli enti, le persone mutano continuamente. Deve essere un cambiamento lento ma costante, in cui i vari elementi possono combinarsi in modo diverso ma sempre ragionato, come pezzi di Lego. Non si cresce solo a livello di business ma in tanti altri modi.
(Photo credits: Tom's Hardware)
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