martedì 9 marzo 2010

Strange days*

Una storia vera. A un responsabile marketing di un'azienda arriva una mail da parte di un'agenzia di comunicazione: stanno realizzando la nuova brochure istituzionale di un cliente dell'azienda e vorrebbe includerli in uno spazio "interamente dedicato ai più importanti collaboratori e partner". Niente di innovativo ma non male come idea. Mi sono battuto per anni con svariati clienti (e alterni esiti) per includere all'interno di brochure, corporate magazine e siti aziendali temi e notizie dedicate ai loro partner, per dimostrare concretamente i vantaggi dei loro prodotti o della rete di vendita con testimonianze dirette. "Ma facciamo loro pubblicità gratuita!" era la risposta più frequente. E non capivo cosa ci fosse di male: loro vendono i loro prodotti, tu lo fai sapere anche con un nuovo mezzo senza alcun costo aggiuntivo. E magari gli dai un pizzico di entusiasmo e di soddisfazione in più, no? Ma qui si farebbe filosofia, restiamo alla nuda realtà.

Procedo nella lettura della mail. La brochure sarà un nuovo "biglietto da visita" per tutte le attività del cliente (bene) relative a marketing, fiere e promozioni (bene, non si parla di Web ma ci si può arrivare). Una parte del depliant (ma non era una brochure? Dai, un piccolo refuso) è dedicata ai partner, ai quali è offerta la possibilità di "acquistare spazi pubblicitari". Spazi pubblicitari?! Mi sono perso qualcosa?! Rileggo. No, tutto corretto, è scritto proprio così. Ma qui mi crolla tutto. Una brochure istituzionale con la pubblicità? Già le leggono in pochi quando sono fatte bene ... Ma vediamo i costi: una pagina A4 a più di 3000 Euro?! Cioè, riassumiamo. Io dovrei pagare indirettamente a un mio partner più di 3.000 Euro (quando una pagina pubblicitaria nella principale rivista di settore, che ha una diffusione 10 volte superiore, costa almeno la metà) per essere presente sulla sua brochure/depliant aziendale che ha una diffusione di 2.800 copie? In modo tale che, pensando male, lui non spende nulla o quasi? Mi sembra un ottimo motivo per chiuderla la partnership, altro che rafforzarla.

Se queste sono le brillanti idee delle agenzie in tempi di crisi, non siamo messi bene. Ma nel settore comunicazione non si stava discutendo di come realizzare soluzioni collaborative e a bassi costi utilizzando le potenzialità del Web? Una brochure aziendale cartacea ("colori: 4+4" sottolineato con enfasi) realizzata con contenuti pubblicitari pagati dai partner mi sembra una colossale sciocchezza, oltre che una rapina. Bene, torniamo al caso reale. Quella mail viene rimandata al mittente dicendo esattamente quello che dico io, ossia che è un furto. Si dice che sia stato un errore ("rispondi" invece che "inoltra"), per me è stata la cosa migliore che a quella agenzia potesse capitare. Magari capiscono che il mondo sta andando da tutta un'altra parte. Forse sono ancora in tempo. Forse.

*Il titolo è un omaggio a una bravissima regista che ha meritatamente stravinto la notte degli Oscar con un film difficile, coraggioso e a basso costo. Complimenti Kathryn!

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