
Qualcuno le ha definite "user generated pr", realizzate spontaneamente, e senza costi apparenti, da fan sfegatati e da acerrimi detrattori della Mela di Cupertino (personalmente, sono tra i pochi che sta nel mezzo). C'è già una rassegna stampa gigantesca e il prodotto non solo non è stato ancora venduto ma neanche presentato. Sono sicuro che Steve Jobs è stato attentissimo nel valutare cosa sia uscito nei social media, nei post dei blog, negli articoli di magazine e quotidiani, nelle radio e nelle TV. Perché il vero segreto della Apple è ascoltare i propri utenti e dare quello che vogliono: prodotti innovativi, belli da vedere ma semplici da usare. Piattaforme da far evolvere nel tempo con nuove idee e applicazioni, di cui i principali artefici sono coloro che li usano, non quelli che li producono. L'approccio della Mela è sintetizzabile in un verbo: coinvolgere.
Proviamo a trasportare quest'approccio in una realtà aziendale italiana. Sarebbe incomprensibile (quasi) per tutti. Un esempio pratico: su una testata specializzata è uscita una prova comparativa di prodotto, la novità dell'azienda XY, leader di settore, prende "4 stelle" (su un massimo di cinque) e il giornalista segnala un aspetto migliorabile ("tired" direbbero quelli di Wired ma non si tratta di loro). Il grande capo legge l'articolo (cosa buona e giusta) poi contatta il responsabile ufficio stampa e il Product Manager, separatamente. Al primo dice, a muso duro, che non è stato fatto un buon lavoro con la stampa se hanno dato "solo 4 stelle" e "c'è pure una critica". Al secondo ordina di modificare la caratteristica del prodotto come ha detto il giornalista, a prescindere dal fatto che il suo responsabile condivida o meno (non ricorda una scena di Schindler's List?). L'approccio dell'azienda XY è sintetizzabile in un verbo: chiudersi.
Ascoltare, fare una valutazione costruttiva e poi pensare a come fare una cosa è un processo lungo e difficile. Meglio pretendere di avere sempre 5 stelle ed essere convinti che i propri prodotti siano il meglio possibile. Preparandosi anche ad avere un futuro difficile. A Cupertino si starà sicuramente meglio. Ah, un'ultima cosa: Steve, prevedi già una tastiera bluetooth trasportabile per l'iTablet, è scomodissimo scrivere testi lunghi su touch screen.
Nota delle ore 23.55, 27 Gennaio 2010: l'iCoso si chiama iPad. Perso la scommessa.