lunedì 22 aprile 2013

Le sorprese di una rassegna stampa sul global warming (3 anni dopo)


Sul Foglio di oggi appare un articolo di Piero Vietti sul fatto che la terra ora non si scalda più. E il global warming che fine ha fatto? Cambi giornale e La Repubblica pubblica oggi un articolo dai toni esattamente opposti. In realtà, la stessa Repubblica, dieci giorni fa aveva aperto in prima pagina con "il mistero della terra che non si surriscalda più". Ecco, sono un po' confuso: questa terra si scalda o no? No, sapete, mi interessa, ci vivo su questo pianeta. Perché se dovessi dirlo da qui, dalla bassa modenese, direi che si sta raffreddando, con un autunno perenne e piovoso. Ma io vedo la situazione dalla mia piccola finestra, mica ho dati di prima mano e modelli climatici complessi ma precisi.

Proprio qui sta il problema: i modelli climatici sono tutt'altro che precisi. Perché i fattori che interagiscono solo troppi, perché non abbiamo modelli storici di lunghissimo periodo sui quali basarci, perché il clima cambia in modo incostante da quando è nata la terra e perché guardando periodi temporali limitatissimi per il pianeta (20 anni, ad esempio) l'errore è dietro l'angolo. Negli anni '70 i media dicevano allarmati che ci aspettava una nuova era glaciale ("global cooling", ecco Newsweek), dagli anni '90 in poi invece siamo al "global warming". Perché? Il clima fa notizia, ci coinvolge tutti, nessuno escluso. Fa vendere copie. Ma noi abbiamo gli strumenti per verificare certe notizie, basta qualche ricerca fatta bene su Google (trovi blog così anche, mica solo allarmisti).

Questo post sul tema della rassegna stampa sul global warming lo scrivevo tre anni fa, non mi sono svegliato oggi che è l'Earth Day (che non serve a nulla come ogni "giornata mondiale di qualsiasi cosa"). Domani non avremo né glaciazioni né desertificazioni istantanee, su questo sono abbastanza tranquillo.

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