martedì 7 gennaio 2014

I 120 cani coreani: un caso di fact checking ben poco accurato

Facciamo un esempio facile dell'importanza del fact checking, oggi. Qualche giorno fa i media hanno avuto la possibilità di pubblicare una news strana, drammatica, cruda, che univa cronaca nera a relazioni internazionali, potenzialmente capace di generare molta visibilità. Non è parso loro vero: sparata subito online, spesso in prima pagina. Ma c'era un piccolo, trascurabile problema: la notizia era stata lanciata da una fonte poco affidabile, molto poco affidabile, e per nulla verificata. E lo sapevano tutti, compresi noi normali frequentatori di Twitter (vedi sotto).

Lo scetticismo è forte, fortissimo, ma nei media tradizionali, anche quelli molto autorevoli, lo si dice quasi sottovoce, la si butta sul solito "giallo" giornalistico (termine che, in questo specifico caso, pare quasi umorismo grottesco di bassa lega). Se le cercate oggi le notizie sono ancora lì. Invece è una bufala al 99%: pare che tutto sia nato da un famoso "battutaro da social media" cinese (sic), almeno così dice il Guardian. Ma a parte questo, il punto fondamentale viene sottolineato benissimo dal Washington Post, ci sono cinque grossi errori da parte dei giornalisti occidentali:

  1. La verifica delle fonti: il giornale di Hong Kong che per primo ha lanciato la notizia è 19esimo (su 21) nel ranking di credibilità dei soli giornali della città. 
  2. La verifica della copertura stampa in Cina: nessun altro media cinese ha rilanciato la notizia. Ok, sono alleati coi nordcoreani, si potrebbe dire ma la cosa appare strana lo stesso.
  3. La verifica della copertura stampa in Corea del Sud: la notizia non è stata ripresa dai media sudcoreani, che teoricamente avevano tutto l'interesse a sottolineare la crudeltà del regime del Nord. Invece ha prevalso un pragmatismo sulla verifica della notizia che, a quanto si dice, non è poi così usuale a Seul. Una lezione per tutti i media occidentali.
  4. La verifica dei tempi: la storia non è nuovissima, ha continuato a girare per giorni senza alcuna conferma, Qualche dubbio doveva nascere in menti obiettive.
  5. Le modalità: per quanto la Corea del Nord sia un paese del tutto particolare, hanno protocolli militari e penali molto rigidi. Se le principali agenzie sudcoreane dicevano "esecuzione per fucilazione", perché preferire i cani citati da un media di Hong Kong di bassissima credibilità?
Ho detto che è una bufala al 99%. Perché non al 100%? Perché a noi occidentali piace pensare alla Corea del Nord come a un paese strano, fuori dal mondo, dove può accadere qualunque cosa. Io non faccio eccezione. In più, non ci sono fatti che smentiscano in modo inoppugnabile la notiziaRimane però il 99 a 1: se doveste scommettere su vero e falso, cosa fareste? E poi è davvero così importante sapere se è stato fucilato o sbranato da 120 cani? E poi arriva Dennis Rodman...

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