mercoledì 15 gennaio 2014

Redazioni "aperte": è La Stampa, bellezza


Quasi due anni fa scrivevo che i due quotidiani italiani sui quali scommettevo a livello di intraprendenza verso il futuro del mondo del giornalismo erano La Stampa e Il Sole 24 Ore. Del quotidiano piemontese mi aveva molto colpito l'editoriale del direttore che parlava di tre figure nuove per il suo giornale e non solo: Digital Editor (Marco Bardazzi), Web Editor (Dario Corradino) e Social Media Editor (Anna Masera). "Un giornale è un corpo vivo, che deve sapersi sempre adattare all’ambiente in cui si muove" si scriveva testualmente. Poteva sembrare un annuncio fatto sull'entusiasmo del momento, per cogliere al volo le nuove mode legate a Social Media e redazioni liquide per rendersi protagonisti, con obiettivi di breve periodo. Poteva sembrare.

A due anni di distanza, quell'annuncio è stato seguito da tante iniziative e una recentissima conferma della voglia di adattarsi al mondo che cambia. Nel momento in cui Anna Masera ha deciso di cogliere un'occasione importante (temporanea e non priva di rischi, dato che mettere insieme giornalismo, comunicazione e politica è difficile a livello di credibilità), il giornale ha preso una decisione nuova, fuori dagli schemi: ha nominato come Social Media Editor un non giornalista, Pier Luca Santoro (@pedroelrey su Twitter). Un grande professionista, competente ed esperto, oltre che un amico, ma di fatto privo di tesserino (come ha notato per primo Carlo Felice Dalla Pasqua, altro amico e, lui sì, giornalista). Particolare per nulla trascurabile, se si conosce un attimo il conservatorismo del mondo del giornalismo italiano (io sono giornalista iscritto all'Albo, sottolineo).

Non ci si ferma qui. I responsabili del quotidiano hanno deciso che Pier Luca sarà solo il primo esperto a essere coinvolto, ne sceglieranno uno ogni due mesi per portare idee, progetti, entusiasmo e competenze all'interno della redazione fino al ritorno di Anna Masera. Un passo importante, nuovo, da evidenziare. Che porterà giornalisti ed esperti della rete a conoscersi meglio, reciprocamente. Una prova? Leggete qui sotto. Mica facile il compito del Social Media Editor.

(Photo credits: www.notcot.com)

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