giovedì 14 luglio 2011

Chiunque smette di imparare è vecchio

L'argomento del momento è sicuramente l'avvento di Google+. Su ogni blog e Social Media del globo terracqueo non si parla d'altro, come sempre in toni più o meno positivi. Io ci sono appena entrato e, da buon ospite in casa altrui, evito di fare commenti frettolosi: come accade per le feste, se sarà un successo o un flop lo si decide alla fine. Prima voglio farmi un'idea più chiara, soprattutto sul suo uso e sulla sua importanza nella gestione delle relazioni (e degli interessi, citando ancora Gianluca Diegoli) di ogni giorno, nella vita e nel lavoro. Un aspetto però mi incuriosisce molto, specialmente nell'analisi della competizione con Facebook, e di questo voglio parlare. Il rapporto tra vita online e offline si sta evolvendo ancora?

Apro una parentesi. A fine aprile, dopo aver partecipato a un convegno, avevo scritto un post che sottolineava come le relazioni reali e virtuali possono convivere, non sono alternative. Riflettevo sul fatto che, in base alla mia esperienza, i Social Network non sono un nuovo modo di fuggire dal vecchio mondo ma un nuovo modo di comunicare con un nuovo mondo. Una prestigiosa conferma di ciò viene da una ricerca fatta a UCLA, citata in questo articolo. In un sondaggio, la schiacciante maggioranza degli studenti della prestigiosa università americana ha evidenziato che usa i Social Network per creare relazioni parallele, non alternative, rispetto alla vita reale. I ragazzi, come spesso accade, ci danno lezioni forti e semplici allo stesso tempo. Sempre se li si ascolta, ovviamente. Una di queste è che vogliono relazioni virtuali con caratteristiche sempre più simili a quelle reali, una naturale evoluzione del nostro modo di pensarci online.

Bene, come si legano l'avvento di Google+ e questa riflessione? Le cerchie "inventate" dal Social Network del momento non sono altro che la trasposizione di alcune caratteristiche delle nostre relazioni reali. Nella vita, noi abbiamo amici ai quali diciamo certe cose, altri amici ai quali ne diciamo meno, poi familiari, conoscenti, amici degli amici. Tutte relazioni di "peso" diverso che con Facebook, ad esempio, tendono ad appiattirsi perché è "simmetrico" (io leggo tutto di te, tu leggi tutto di me). In Google+ (ma anche in Twitter o Friendfeed), la relazione è "asimmetrica" (io posso leggere poco o tanto di te, tu puoi anche non leggere niente di me), cosa che è molto più simile alla vita reale. Magari la vera rivoluzione sta proprio là: dopo esserci ubriacati di relazioni, ora vogliamo puntare più alla qualità che alla quantità. Le cerchie possono essere una soluzione, da qui a dire se sarà "la" risposta ce ne vuole.

Come dico sempre ai miei clienti, ci vuole calma. Inizia a conoscere uno strumento, testalo personalmente, non fermarti all'ultimo articolo de Il Sole 24 Ore o del tuo blog preferito. Chiedi consiglio a chi lo usa per lavoro. E, passaggio prioritario, guardati allo specchio con occhi obiettivi (tema di cui ho scritto spesso, per esempio qui). Può essere realmente utile per te e la tua azienda? E per i tuoi clienti? Se la risposta è sì, c'è da buttarsi con decisione, attenzione e rapidità. Perché, a quanto pare, il virtuale si sta evolvendo per assomigliare sempre più al mondo reale, il nostro compito è capire come. "Chiunque smette di imparare è vecchio", diceva Henry Ford.

2 commenti:

  1. Molto interessante! Condivido soprattutto il puntare alla qualità piuttosto che alla quantità.
    Per quel che riguarda le cerchie ho letto che si basa proprio su una "teoria delle cerchie sociali". Approfondirò l'argomento: la sociologia è fondamentale per lo studio di questi fenomeni ;)

    Michele

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  2. Mik, ti ringrazio! Dato che di Google+ ne parlano tutti, sto leggendo un sacco di cose in proposito e la questione delle cerchie, al di là della definizione orripilante in italiano, è la cosa forse più interessante. In più, hai perfettamente ragione sul discorso della sociologia: termine poco di moda ma assolutamente centrale per comprendere bene questi discorsi. Se approfondisci, fammi sapere (per essere coerente col titolo del post) ;-)

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