La rassegna stampa è un momento fondamentale nell'attività di media relations e di comunicazione in generale. Ti fa capire se il tuo messaggio è passato, da chi è stato ripreso, come è stato pubblicato e quanta visibilità ti ha dato. Nell'era della carta, avevi articoli da "ritagliare", scansionare e mandare ai tuoi responsabili. Potevi fare analisi qualitative e quantitative su fattori identificati e comunemente accettati (come numeri, pagine, tirature & diffusioni, readership, etc.). Cose che ti permettevano di quantificare il tuo lavoro e i relativi risultati. Nell'era del digitale ... si pensa ancora seguendo logiche cartacee. Prendi Google, cerchi "articoli", li salvi e li invii ai tuoi responsabili e/o clienti. Non è così semplice. Devi rispondere, in breve tempo, a questioni grosse come case:
- Quanto "pesa" il post di un blog in termini di rassegna stampa dato che non ho diffusioni certificate?
- Una discussione sulla news della mia azienda su Facebook la inserisco o meno? E come la analizzo?
- Come faccio a monitorare tutte le discussioni in atto online su quella notizia? Quali sono rilevanti e quali no? Come gestire quelle positive e quelle negative?
Ho fatto una veloce ricerca online su rassegna stampa (e "press review"): si parla ancora di ritagli, di scansioni e di "numero di articoli". La stessa definizione di "rassegna stampa" è probabilmente da mettere in soffitta. Per questo, ho deciso di iniziare un approfondimento in più post per analizzare questa tematica, cercando i capire come fare al meglio il mio lavoro. Il tutto, insieme a voi, sul blog e su un social media come Friendfeed. Un piccolo esperimento, un "Socialstorming", da fare insieme, se vi va.
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