mercoledì 11 aprile 2012

Cataloghi di prodotto: nubi di ieri sul loro domani odierno

Nella mia azienda sono giornate intense perché stiamo progettando la strategia di lancio di uno dei prodotti di punta. Si tratta di una fase dura ma bellissima, nella quale si devono avere molte idee, alcune da scegliere e molte da scartare. Il discorso è caduto inevitabilmente sulla questione che coinvolge, da sempre, chi lavora nel marketing: come facciamo la brochure? Parto da un presupposto: i cataloghi di prodotto non li leggo quasi mai, solo se devo. Che siano cartacei o digitali, poco importa: ho sempre la strana impressione che non rispondano davvero alle mie domande. I siti Internet spesso sono molto più brutti a livello grafico e di impatto visivo ma, altrettanto spesso, mi chiariscono più semplicemente e velocemente i miei dubbi. La questione che mi sono posto è: i tablet possono rappresentare davvero l'ideale connubio tra carta e digitale per descrivere e promuovere a dovere un prodotto?

Di brochure su tablet se ne parla ormai da tempo ma quelle che ho visto io non mi hanno mai colpito per originalità. Quasi sempre erano soluzioni fatte solamente per colpire al primo impatto, solo per far vedere di "esserci" sull'iPad, non veri e propri punti di riferimento informativo sui quali approfondire alcune caratteristiche di un prodotto interessante. Io le sfoglio, non le leggo (un esempio). L'unico vero caso di successo sono i cataloghi Ikea, le cui informazioni si possono anche condividere in modo fulmineo sui principali Social Network. Ma noi non siamo Ikea. Cercando altri esempi, non ho trovato molto di interessante. Ho la sensazione che i tablet oggi servano solo a portarsi dietro informazioni leggere (ossia digitali) e non 4 chili di carta. Vantaggio non trascurabile, certo, ma si può osare molto di più. Per ora ci si ferma alla forma, la sostanza verrà, forse.

Al momento non ho risposte, solo domande e curiosità. Quel che è certo è che vedere un commerciale sfogliare un catalogo sul tablet davanti al potenziale cliente non è una soluzione (bancario, se ci sei batti un colpo). L'esperienza di chi deve comprare deve essere diretta, coinvolgente, personalizzata, libera. Un bel caso di successo è la sezione del sito Apple dedicata all'iPad: tutte le funzionalità sono espresse con esempi semplici e chiari, in una pagina con uno scroll così lungo che sarebbe stato impensabile solo qualche anno fa. Ma noi non siamo Apple. Però la soluzione di mettere tutto nel sito, dove non devi cercare ed è tutto lì, mi piace molto (vedi anche qui). Che sia l'uovo di Colombo? Io continuo a studiare, mentre vedo agguerriti responsabili marketing e commerciali mostrare fieri i loro tablet senza, di fatto, saperli usare. Fa sorridere. Se vi capita, provate a chiedere loro di vedere il loro sito Internet sull'iPad. Magari li farete riflettere.


(il titolo è una famosa citazione)

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