Navigo sul portale del Corriere, leggo, vedo cosa succede nel mondo e una notizia attira la mia attenzione. "L'iPad finisce nel frullatore". Visto che la giornata è pesante, sto litigando con amministrazioni varie di clienti vari su fatture varie, mi voglio un po' rilassare. Allora guardo il video: c'è un tizio che prende un iPad nuovo di zecca e, dopo aver opportunamente scritto "non provate a far questo a casa", lo sbatte contro il supporto di un frullatore, lo piega e lo inserisce dentro. Dopo pochi secondi, lo strumento dei desideri di Apple è un mucchietto di pezzettini grigi. Che potenza, mi dico. Ma guarda te cosa fanno questi pazzi sul Web. Poi intuisco che c'è qualcosa sotto.
Leggo la marca del frullatore e mi si dice che costa "999 verdoni". Mi informo e scopro che tutto questo è il frutto di una campagna di viral marketing della Blendtec (che produce i devastanti frullatori) e il tizio che frulla l'iPad è il fondatore dell'azienda stessa. Distrugge vari prodotti, cose da provare o non provare a casa (pistole ad aria compressa no, avocado sì), per dimostrare le qualità del suo prodotto. Questo permette di promuovere un frullatore su YouTube attraverso un "caso di successo" particolare e di grande impatto, in un minuto e quaranta secondi, con costi praticamente irrisori (tranne l'iPad, ovviamente). Un'idea fenomenale. Sarei curioso di vedere un imprenditore italiano fare qualcosa di simile. Il frullatore l'avrò usato 10 volte in vita mia ma, in questo momento, pensare di spendere 999 dollari per quel tritatutto fenomenale non mi sembra affatto una follia.
Infatti è il caso di viral marketing che ho citato nel mio libro,
RispondiEliminain origine erano stati degli studenti ad avere l'idea di frullare oggetti vari (palline da golf, guantoni da baseball), come goliardata, poi il fenomeno aveva preso piede su YouTube e l'azienda ha pensato bene di sfruttare la popolarità a loro vantaggio. Ci sono casi analoghi altrettanto divertenti. Riguardo l'Italia, sto suggerendo una cosa simile ad un cliente, vediamo se ha il coraggio di provare.
ciao, Cristina
Ti ringrazio per l'approfondimento, Cristina. E fammi sapere se il cliente italiano è sufficientemente ardito da provarci, secondo me è un ottimo modo per promuovere sé stessi e i propri prodotti divertendosi pure. Non capita spesso.
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