mercoledì 5 maggio 2010

"Green Communication": meno parole, più buone idee

Scrivo in diretta dal Solarexpo di Verona. Ho clienti attivi nel settore delle rinnovabili, solare e biomasse in particolare, e per questo è sempre utile informarsi un po'. Soprattutto se, nel convegno inaugurale, parlano alcuni esperti americani. Mi sono chiesto: va bene, tutt i cittadini del mondo hanno (o dovrebbero avere) a cuore la salute del pianeta ma come la vedono loro la Green Economy? La pensano in modo simile a noi italiani (diciamo europei, che fa politically correct)?

Non voglio entrare nel merito dei discorsi trattati né fare inutili generalizzazioni, ma sottolineo le parole chiave utilizzate dai relatori italiani e americani per "comunicare" le varie tematiche:
  • Italiani: normativa, Commissione Europea, stime sui prossimi anni, impegno del Governo, coinvolgimento degli stakeholder, teorie, economia del futuro. 
  • Americani: finanziamenti, Barack Obama, dati della situazione odierna, necessità di infrastrutture, coinvolgimento di scuole e università, casi di successo, lavoro del futuro.
Gli statunitensi si sono focalizzati su tre punti chiave: formazione, investimenti e lavoro. Formazione in senso di coinvolgimento di Università, network di studenti e docenti, aziende e enti pubblici per creare soluzioni congiunte e innovative da sfruttare prima possibile. Investimenti in senso di finanziamenti (federali e statali) e defiscalizzazione per far sì che le aziende e le persone trovino conveniente (e non solo bello) puntare sulle rinnovabili piuttosto che sulle fonti di energia di origine fossile. Lavoro (del futuro) nel senso che, entro il 2020, negli Stati Uniti c'è bisogno di creare 2 milioni di posti di lavoro nelle energie rinnovabili (sugli 11 milioni previsti). Il loro pragmatismo su queste tre questioni mi è sembrata la strada da percorrere per creare una "Green Communication" che si affianchi all'economia verde.

Gli americani, oltre ad aver citato numerose volte Barack Obama (gli italiani una volta a testa per Barroso e la Merkel, mai Berlusconi), hanno sottolineato come il nostro conto energia sia un'ottima idea ma che per loro è difficile da praticare per ragioni di tipo economico. "Conto energia" in italiano l'ho sentita una volta, e quasi di sfuggita. Per creare il lavoro del futuro, dobbiamo sentire più buone idee e meno parole.

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