Il ROI dei Social media. Stavo leggendo l'ennesimo articolo su questo tema, in cui tutti gli addetti ai lavori sono, più o meno, concordi nel dire due cose: il "social ROI" è potenzialmente molto più misurabile rispetto ad altre attività ma che i suoi parametri sono in evoluzione, essendo quelli già utilizzati non sono più così validi.
Bene, non voglio entrare nella questione ma mi chiedo una cosa, molto semplice: non ci stiamo parlando un po' addosso? A chi spieghiamo queste cose quando la grande maggioranza delle aziende italiane non ha una persona dedicata al marketing e/o alla comunicazione online che possa capire? Teniamo conto che le aziende cercano ancora siti con "homepage emozionali" (a cui bisognerebbe rispondere di no, con "onestà emozionale"). Questa è la realtà (come dice Esteban su Friendfeed).
Io farei un passo indietro. Sei anni fa non esisteva Facebook con i suoi 400 milioni di utenti di oggi. Tra sei anni, chi sa dirmi chi ci sarà? Io sicuramente no. La prima delle 95 tesi del Cluetrain Manifesto, pietra miliare dei giorni d'oggi, dice che i "mercati sono conversazioni". Ma come saranno fatte queste conversazioni? Quali strumenti utilizzeremo? Quali linguaggi? Non lo sappiamo. Abbiamo una sola certezza: indipendentemente dalle piattaforme e dai dispositivi che sceglieremo, la base di tutto starà nel Web. Per questo, se c'è un investimento che le aziende devono fare è trovare professionisti che ne capiscano le dinamiche, che sappiano interpretarlo e che lo spieghino ai vertici societari.
Un supertecnico? Un guru? Uno giovane stagista? In medio stat virtus. Ci vuole una persona (meglio, un piccolo team) che abbia le competenze tecniche e comunicative per ascoltare e parlare con la comunità che è interessata all'azienda. Una figura che faccia da tramite tra un mondo esterno curioso e attento (talvolta spietato) e una realtà interna esperta, professionale ma che conosce poco, pochissimo certe dinamiche. Una persona destinata a stare tra l'incudine e il martello, sicuramente. Ma è il tassello giusto al posto giusto nel momento giusto, che può portare benefici molto ampi con un investimento limitato. Il Web è maturato, i Social media lo stanno facendo (in fretta), le PMI italiane, la vera risorsa di questo Paese, lo devono fare. Subito.
Facciamo una prova semplice: andiamo su Google e digitiamo il nome della nostra azienda. Quando la troviamo (e se la troviamo), diamo un'occhiata a quello che c'è scritto a proposito. Poi clicchiamo sul nostro sito Internet. Siamo davvero sicuri di non aver bisogno di uno che si occupi di queste cose? Per capire come sarà il ROI del futuro c'è tempo. Ora andiamo sul sicuro e scommettiamo sul Web.
ciao riccardo ti abbiamo citato qui:
RispondiEliminahttp://www.facebook.com/pmicamp
a presto,
jacopo
Jacopo, ti ringrazio per la segnalazione. E ora vedo di organizzarmi per riuscire a venire al pmicamp a Siena.
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