venerdì 12 novembre 2010

I blog: ieri, oggi, domani

Andrea Santagata di Liquida (con Human Highway) ha presentato un'interessante analisi del ruolo dei blog nell'informazione di qualità (la potete leggere anche sotto e sul Slideshare). Si possono evidenziare alcuni punti molto interessanti sul presente e sul futuro del blogging:
  • Nella presentazione si afferma che i blog potrebbero rappresentare uno step evolutivo intermedio nel nuovo scenario dell'informazione online e potranno trovare un'identità più forte aggregandosi dentro a iniziative editoriali più definite. Sono assolutamente d'accordo. I blog sono milioni, il 23% degli utenti di Internet in Italia li legge ma i frequentatori assidui degli stessi sono in calo. Solo un utente italiano su quattro è in grado di citare quelli che legge e descriverli con cognizione di causa. Il futuro sta nella creazione di aggregazioni ragionate di blog, per tematica curata o per complementarietà delle notizie, che generi un numero limitato di punti di riferimento per gli utenti, mantenendo contenuti di qualità
  • Il blog genera un contenuto che poi viene fruito prevalentemente in altri luoghi, come i Social Network o i quotidiani online, grazie alla condivisione e alla ripubblicazione. L'esperienza del mio blog, con un calo netto dei commenti ma con un aumento notevole dei "like" e delle discussioni su Friendfeed e Facebook, ne è una prova tangibile. Il contenuto esce dal blog per essere discusso altrove, il che non è necessariamente un male (i giornali si leggono ma le notizie si discutono al bar o a pranzo) ma un sintomo di evoluzione del mezzo.
  • I blog hanno un autorevolezza maggiore se parlano di temi specifici, come quelli legati a innovazione e tecnologia. Certamente, si tratta spesso di esperti, di addetti ai lavori, che ne sanno più degli stessi redattori dei quotidiani su quei temi e che ne possono parlare con maggiore libertà (non hanno capiredattori né editori). Chi cerca informazione specifica e di qualità va direttamente sul loro blog (o su Facebook, tanto per tornare al punto precedente). Per quanto riguarda l'attualità, la tendenza è invece meno forte, la credibilità dei media tradizionali rimane alta anche tra i blogger stessi.
  • Il profilo del lettore di blog: uomo (ma le donne non sono molte di meno), laureato, tra i 35 e i 54 anni che legge anche i quotidiani. Una figura che può generare molti spunti di approfondimento, specialmente riguardo all'età e alla formazione/cultura. Un profilo ben diverso dal "ragazzino che non ha niente di meglio da fare che scrivere su Internet" di qualche anno fa.
  • Per avere informazioni su una "cosa importantissima", il punto di riferimento principale è Internet (91% degli individui), la televisione è ben distanziata (45%). Nell'ordine di priorità, si privilegia la ricerca su Google, poi su un quotidiano online, poi su un sito di informazione. La quota di chi andrebbe su Facebook è l'8% (più della radio), i blog raggiungono solo il 2% (come Twitter). La situazione è diversa se si cerca un "argomento di attualità", dove la prevalenza dell'online è minore (80%). 
Da queste considerazioni, si capisce come il blog, considerato troppo frettolosamente come un "morto che cammina" dopo l'avvento dei Social Network, abbia ancora una buona vitalità. Soprattutto perché non è alternativo ma complementare (fornisce i contenuti di qualità da discutere che spesso non si generano all'interno delle "piattaforme sociali"). Tuttavia, deve necessariamente evolversi per diventare un punto di riferimento costante per le persone che cercano di informarsi online. In quest'ottica, l'aggregazione è una soluzione necessaria per fare il salto di qualità e offrire un'informazione puntuale all'interno di un numero limitato di "luoghi", con brand autorevoli e affidabili.

2 commenti:

  1. I blog sono vivi, vivissimi!

    Molto interessant questo articolo, sono d'accordo quando dici che si possono trovare più info utili sui blog che nei quotidiani online!

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  2. Lorenzo, concordo sul "vivissimi". Quando cerco un approfondimento su una notizia, ho scoperto che non vado su un quotidiano online ma su uno dei miei blog di riferimento. E spesso trovo più qualità, più analisi e più completezza. Poi è vero che ce ne sono tantissimi e uno rischia di perdersi, per questo il futuro probabilmente sta nell'aggregazione. Vedremo come va.

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