Il fine settimana che arriva farò un intervento al
KnowCamp di Modena, parlando di
cultura e di comunicazione nel settore delle energie rinnovabili. Quello che mi interessa sottolineare è che, in un settore di indubbio interesse per ogni cittadino che usi l'energia elettrica e il riscaldamento in casa, c'è pochissima cultura. Le persone non sanno la differenza tra un pannello solare termico e uno fotovoltaico, non sanno cosa sia la geotermia (e l'Italia è il Paese geotermico per eccellenza nell'Europa continentale), non sono consapevoli di come si possano sfruttare le biomasse, ossia gli scarti vegetali e animali, per produrre energia. E non per colpa loro. Spesso ci si ferma alla paura dell'inquinamento, acustico o odoroso, quasi come se i gas di scarico dei combustibili fossili non fossero nocivi.
Io mi sono chiesto:
chi deve informare i cittadini? Gli enti e le imprese. Chi deve far crescere questo settore per creare una sostenibilità economica, oltre che ambientale? Le aziende. E cosa fanno per creare una "cultura verde"? Non molto, in verità. Prendiamo il caso di Internet, uno strumento formidabile per promuovere in modo adeguato un tema relativamente nuovo e complesso come quello delle energie rinnovabili, della sostenibilità, dell'impatto ambientale. Ecco qualche dato emerso dall'analisi dei siti di un campione di 120 imprese italiane che hanno partecipato a
Solarexpo 2011:
- Metà delle aziende italiane hanno un sito Internet "fatto bene", il resto sono portali vecchi e poco usabili;
- Metà delle imprese non aggiorna i propri siti, lasciando le notizie del 2010 o del 2009 come principali.
- I contenuti sono frutto di veloci copia e incolla, poco curati e poco di impatto verso gli utenti.
- Solo il 13% dei siti prevede collegamenti con i Social Network (un anno fa erano il 9%, la crescita c'è ma è molto lenta).
Stanno perdendo un'occasione? Che consigli si possono dare a quelle aziende? La presentazione qui sotto è
un'anticipazione dei temi che approfondirò al KnowCamp. Vi aspetto a Modena sabato 9 Ottobre per discuterne insieme.
Nessun commento:
Posta un commento