martedì 18 gennaio 2011

Rispetto e fiducia nei dipendenti? Rivoluzionario

Nelle aziende si parla spesso di comunicazione interna. In una riunione che ho fatto ieri con un cliente se ne è parlato a lungo, perché è un'azienda italiana con numerose filiali nel mondo e ha bisogno di comunicare meglio. Per un'altra società ho in ballo un progetto per sviluppare i contenuti e l'impostazione della Intranet esistente. Anche per questo, mi sono letto il nuovo libro di Giacomo Mason, "Intranet 2.0", che consiglio a tutti (ne avevo già parlato nei miei "consigli per gli acquisti"). Il problema è che poi alle parole non segue qualcosa di concreto, perché si deve decidere chi se ne occupa, quale piattaforma utilizzare e tante altre cose, tutte secondarie. La cosa più importante è la volontà di comunicare, che deve coinvolgere, soprattutto, il management. "Non è necessario che tutti i manager si allineino come soldatini ma ci deve essere almeno un dirigente che ci crede" dice Mason nel suo libro. Per definire il progetto, per coinvolgere le persone, per trovare i budget. Una cosa difficile. Oggi tuttavia abbiamo una notizia rivoluzionaria in questo senso.

Oggi apro il blog di Massimo Melica e leggo il suo ultimo post. Steve Jobs, numero uno di Apple, ha deciso di annunciare un nuovo congedo per prendersi cura della sua salute. Va bene, ma non stavamo parlando di comunicazione interna? Un attimo di pazienza. Questa notizia, purtroppo non nuova per Jobs (è la terza volta che succede), avrà un sicuro impatto sulle quotazioni in Borsa, ci si immagina una conferenza stampa, con analisi attente dal punto di vista legale. Oppure uno scoop di un giornalista, che scopre questa notizia tenuta nascosta dai vertici aziendali. Niente di tutto questo. Steve Jobs ha comunicato la notizia direttamente ai propri dipendenti, per primi, via mail. Una dimostrazione di grande rispetto e fiducia in loro, una scelta favolosa di comunicazione interna. Chiede solo rispetto per la sua privacy.

Contrariamente a mia moglie (estimatrice dei prodotti della Mela ben prima che nascesse il primo iPod), non sono un fan di Apple. Non mi piace soprattutto la loro politica commerciale di fare un "nuovo prodotto rivoluzionario" ogni sei mesi. Ma non posso non ammirare il lavoro e le idee di Steve Jobs. Da oggi la mia stima nei suoi confronti è ulteriormente aumentata perché ha deciso di dare priorità al suo team. E non ha utilizzato piattaforme innovative o modalità clamorose, ha mandato una semplice mail. Questo vuol dire mettere per prime le persone che lavorano con te, a prescindere da come, quando e perché parli loro. Noi (in Italia) vedremo solo il calo delle azioni (-6% nelle contrattazioni ieri sui mercati europei) e avremo dei dubbi sui progetti futuri della società. Ma il problema è nostro. Non siamo abituati a rilevare il rispetto e la fiducia nei dipendenti come una cosa importante. Per noi è troppo rivoluzionaria.

2 commenti:

  1. "Non siamo abituati a rilevare il rispetto e la fiducia nei dipendenti come una cosa importante. Per noi è troppo rivoluzionaria." Secondo me sei troppo buono Riccardo... non è ke non siamo abituati a rilevare il rispetto e la fiducia nei dipendenti, il problema è ke nella maggior parte dei casi aziendali queste due componenti fondamentali non esistono! Non vengono viste come dovrebbero; ovvero risorse (in)tangibili, leve strategiche di qualsiasi processo aziendale.

    Grazie per lo spunto! A presto...

    Francesco

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  2. Francesco, forse hai ragione. Ma vengo da una riunione, ieri, dove ho potuto parlare direttamente coi dipendenti di un mio cliente, chiedere loro dei consigli sul progetto in atto, avere le loro impressioni e le loro idee. Un'idea del loro capo, che io ho cavalcato in pieno. Queste aziende esistono, anche in Italia.

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