mercoledì 22 febbraio 2012

The sun always shines on TV


Nelle ultime settimane molti articoli hanno enfatizzato il primato mondiale raggiunto dall'Italia a livello di impianti fotovoltaici installati. "Abbiamo superato perfino la Germania", questo il mantra (un esempio qui). Come bisogna fare sempre, c'è da entrare più nel dettaglio delle questioni per capire bene la situazione, compreso il rapporto sempre caldo (vedi qui) tra l'aumento dei pannelli solari (e degli incentivi a loro legati) e i costi delle bollette, che ho già analizzato. A me di avere più impianti di tedeschi, americani e cinesi fa piacere ma, come sempre accade per questo tipo di classifiche, non è la cosa più importante. Andiamo ad analizzare altre fonti in Rete, dato che abbiamo questa enorme possibilità di approfondimento e analisi delle notizie.

Il nostro primato è sottolineato da molte fonti, compreso Il Sole 24 Ore e molti media dedicati al settore Green (vedi qui e qui). No, aspettate un attimo. Gli ultimi dati tedeschi dimostrano che non c'è stato un loro calo, atteso a fine 2011, ma un dato record (vedi qui il documento ufficiale) che mette in dubbio anche il nostro primo posto. Dato che non stiamo facendo una competizione sportiva, del primato mi interessa poco: siamo vicinissimi al Paese che da un decennio è leader mondiale in questo settore ed è un dato di fatto positivo. Tuttavia, la domanda sorge spontanea: perché la Germania ha fatto questo sprint alla fine del 2011? Perché nel 2012 saranno nettamente ridotti gli incentivi. Il mercato tedesco ha superato certe soglie e, comprensibilmente, è stato deciso di diminuire l'impatto delle tariffe incentivanti. Questo ha comportato, allo stesso tempo, una brusca diminuzione dei prezzi dei prodotti, molto più significativa rispetto a tutti gli altri Paesi europei, altro fattore che ha agevolato questo piccolo boom.

Si capisce bene che le "classifiche solari" lasciano il tempo che trovano. Ma torniamo all'Italia. Abbiamo un numero elevatissimo di pannelli fotovoltaici ma installati senza criteri omogenei e senza un progetto industriale adeguato. Il 94% dei prodotti è realizzato in Cina e non esiste, oggi, un piano operativo di Governo che vada oltre il quarto Conto Energia. Abbiamo eccellenze a livelli di qualità produttiva che potrebbero sviluppare il business solare sia verso il mercato interno che estero, se adeguatamente supportate: l'integrazione architettonica e innovazione estetica degli impianti fotovoltaici potrebbero rappresentare nuovi campi per il "made in Italy". La nascita di altri conti energia negli Stati Uniti, in Giappone e, soprattutto, in Cina potrebbero essere opportunità fondamentali per le nostre imprese ma c'è la necessità che il Governo preveda un vero e proprio piano industriale in questo senso. Le PMI hanno già fatto miracoli, non possono farli per sempre.

Leggere sui media che siamo i primi al mondo nel fotovoltaico installato quindi fa sorridere un po' amaramente, perché forse stiamo perdendo un'occasione unica di rilancio economico. Mi piacerebbe leggere di un piano del Governo a lungo termine, con incentivi per la produzione e non solo per la realizzazione degli impianti. Qualche buona notizia c'è in questo senso: teniamo d'occhio queste news, non le classifiche. A proposito, sapete quanta energia elettrica produciamo con i pannelli fotovoltaici? Lo 0,6% del totale nel 2010 (dati GSE). La strada è ancora lunga.

(il titolo è derivato da una hit degli a-ha del 1985, la foto è mia, un'alba a Kangaroo Island, in Australia)

Nessun commento:

Posta un commento