Oggi la Rete è stata impegnata a commentare la presentazione del nuovo motore di ricerca tutto italiano, Volunia. L'evento a dire la verità è andato male, tra proiettori che non funzionavano, relatori che non comunicavano magia e poco impatto generale. Per le considerazioni esatte sull'iniziativa, andate su Twitter (#volunia) o su Google e trovate un sacco di materiale. Se ne volete uno, consiglio Luca De Biase. Io voglio trarre due considerazioni, una negativa e una positiva.
Inizio dalla negativa. Nella mia esperienza ho imparato che bisogna sempre iniziare dalle cose basilari. La gentile arte della semplicità non è congenita, si deve imparare. Se organizzi una conferenza di presentazione con elevate aspettative devi prevedere che tutto funzioni a partire dalle cose più banali. Il proiettore, il microfono, le slide, i posti a sedere, l'aria condizionata, il modo di parlare dei relatori (e il buffet, ovviamente). Come chinque organizzi eventi per lavoro sa, la platea ti giudica dalle piccole cose, che devono funzionare tutte. Se non va il collegamento con l'esperto americano pazienza, ma se non vanno le slide o l'audio, peste ti colga. Questa situazione, ossia la carenza organizzativa, è una peculiarità molto italiana perché, non mi stancherò mai di ripeterlo, parte da una carenza culturale a livello di comunicazione ed eventi. Non solo di Volunia. Se sei un genio nel progettare software ma non sai "creare" un evento, devi chiedere una mano (o anche due). Cosa sarebbe Wozniak senza Jobs? E viceversa?
Ecco la considerazione positiva. Un professionista ammirato e stimato in tutto il mondo (italiano) presenta (in un'Università italiana) il frutto di un'idea semplice e potenzialmente innovativa, sviluppata (in Italia) grazie al lavoro di numerosi esperti (italiani). Cosa c'è di nuovo? Leggete nelle parentesi. Di solito, semplicemente, ci sono altri Stati e nazionalità. Invece in Rete tutti delusi ad affannarsi a dire che non avevano visto uno Steve Jobs italiano bensì un genio veneto, con accento marcato, presentare seduto con tono monotono la sua creazione. Andata al di sotto delle aspettative, senza dubbio. Ma siete mai stati dentro una PMI italiana? Ci sono Cavalieri del lavoro che non sanno parlare una parola in inglese e vendono prodotti di eccellenza assoluta in cinque continenti. Che se li metti a parlare in pubblico si guardano le scarpe, ma davanti a un turco interessato a una betoniera gliene vendono cinque. Cito da qui: "negli Stati Uniti fallire è la strada maestra per il successo. A non fallire sono solo quelli che non ci provano". Il padovano Massimo Marchiori ci sta provando in Italia e gliene va dato merito. Alla faccia di noi criticoni da tastiera con il perenne, e limitante, mito ammericano.
La presentazione di Volunia (bruttissimo nome per un bel progetto) potrebbe essere un ottimo modo per far capire cosa abbiamo e cosa ci manca. Abbiamo le idee, non sappiamo comunicarle. Sarebbe davvero drammatico se fosse il contrario.
Aggiornamento: qui c'è una bella recensione (negativa) di Volunia fatta da un esperto al di sopra di ogni sospetto, Luca Conti. Una frase la sottolineo: "Un merito a Volunia bisogna riconoscerlo. Usandolo mi ha fatto rendere conto come Google non sia un banale motore di ricerca, ma un servizio web che funziona e che ti aiuta a cercare, con i suggerimenti di ricerca, con il correttore automatico in caso di errore di digitazione, con i risultati universali (pagine, notizie, immagini, video insieme), con le notizie fresche, con una grafica essenziale ma funzionale. Lo usiamo tutti i giorni e pensiamo sia sempre stato così, ma non è vero. Google è una macchina da guerra che ha il monopolio in Italia e in Europa perché è stato il più bravo a fornire un servizio dove altri hanno fallito, proprio in termini di rilevanza". Ho sempre più la sensazione che siamo stati più noi a farci un bel viaggio, aiutati dall'entusiasmo alimentato da alcune testate. Che ne dite?
(la foto nasce dalla frase di Marchiori detta durante l'evento: "Come le galline sono state liberate, anche gli utenti web lo saranno". E se le galline imparassero a volare? Anche il calabrone non potrebbe volare, in teoria).
Ho ricevuto da poco l'invito per entrare in Volunia. Mi sto documentando e quel che leggo mi lascia abbastanza perplessa. Prima di creare una nuova registrazione (perché, poi, mi devo registrare per forza per fare delle ricerche nel web?)vorrei capire se ne vale la pena oppure no. Tu come ti trovi?
RispondiEliminaCiao Carolina, basta guardare la prova fatta da Luca Conti (citata nel post) per capire che le idee ci sono ma le funzionalità non ancora. Confesso che devo ancora provarlo ma mi interessa più vedere l'evoluzione del progetto in sé che fare una prova su strada. Comunque, se ho news ti faccio sapere.
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