Questo assunto è particolarmente importante per i contenuti sul Web e due notizie di cronaca d'agosto portano alla ribalta l'importanza della qualità in quest'ambito. Come segnala un post del sempre ottimo Tagliablog, Google sta introducendo un nuovo algoritmo di ricerca, denominato Google Panda, che vuole aiutare gli utenti a trovare nelle loro ricerche contenuti "high quality". Un attimo: come fa un modello matematico, per quanto evoluto, a decidere quali sono le informazioni di qualità? Provano a spiegarlo qui, ammettendo alla fine che è molto, molto difficile. I parametri più interessanti per determinare la qualità tra quelli citati sono questi:
- Evitare duplicazioni di informazioni e testi ripetitivi e ridondanti;
- Evitare errori di ortografia e sintassi;
- Realizzare contenuti e ricerche originali, non copiati da altre parti;
- Evitare troppi spazi pubblicitari all'interno dei contenuti;
- Realizzare una completa e precisa descrizione del tema che si sta affrontando;
- Valorizzare gli autori dei contenuti e la loro competenza in materia;
- Analizzare gli input dati dagli utenti, in termini quantitativi (numero visitatori, tempo di permanenza sul sito, etc.) e qualitativi (commenti, suggerimenti, critiche, etc.).
Non voglio addentrarmi di più sulla questione, non sono un esperto di SEO e sono un accanito sostenitore dell'assunto "a ognuno il suo mestiere". Tuttavia questa ricerca di qualità nel grande mare dei contenuti che è, oggi, Internet non può lasciarmi indifferente. In un post di qualche tempo fa (Giugno 2010) sottolineavo come fossimo in un momento di passaggio (tra vecchi e nuovi media) ma che i contenuti di qualità erano destinati ad emergere per diventare sempre più protagonisti. Sono contento che Google e Microsoft, perennemente in guerra fredda, siano concordi su questo. L'algoritmo ha preso punti oggi ma io preferisco sempre, e di gran lunga, l'uomo, soprattutto colui che scrive quei contenuti di qualità.
Photo credits: Flickr, Beniamino Baj
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